venerdì 26 settembre 2008
UCERT
-UCERT- Unione Centri Energie Rinnovabili Transnazionale
PRESIDENT
H.I.R.H
Princess
YASMIN von HOHENSTAUFEN
prof Yasmin von Hohenstaufen
PRESIDENT
Organo Consultivo Costituzionale UE-ONU-UNESCO-OMS-UCLEUnder the auspices of-IVY LEAGUE FOUNDATION--ECOFUTURISM--BIBERACH&BEINSTEIN BIOTECHNOLOGY FOUNDATION--HOHENSTAUFEN KREIS-
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UCERT
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Ucle President
MD Kathrin von Hohenstaufen
venerdì 26 settembre 2008
giovedì 25 settembre 2008
La principessa Kathrin von Hohenstaufen " Expo For Ever" da Euronews
giovedì 25 settembre 2008
La Repubblica Bari:La Discendente di Federico II parla di Puglia ad Expo 2015
La Repubblica - Bari
La discendente di Federico II parla di Puglia ad Expo 2015
CULTURA Bari (BA), 24 Settembre 2008A Bari, incontro con Kathrin Von Hohenstaufen discendente diretta di Federico II di SveviaL'associazione di Promozione Sociale FEDERICO II Eventi, che opera nel Partenariato e Cooperazione Internazionale per la promozione della Cultura e dei diritti Umani, ospita il 24 Settembre la Principessa Kathrin Ira Yasmine Aprile Von Hohenstaufen Puoti (nella foto), Medico Chirurgo Presidente Association Femmes D'Europe 1978 (discendente diretta dell'Imperatore FEDERICO II di SVEVIA HOHENSTAUFEN). L'incontro si tiene presso il centro interculturale Abusuan ed affronta il tema "Expo 2015, il ruolo della Puglia all'esposizione Mondiale, acqua sviluppo sostenibile e scambio interculturale tra popoli". E' un "filo rosso" che in realtà lega le future quattro esposizioni: da Saragozza 2008 a Shanghai 2010, da Yeosu 2012 a Milano 2015. L'acqua e Sviluppo sostenibile, nei più generali obiettivi del Millennio proclamati dalle Nazioni Unite, che tutti i 191 stati membri si sono impegnati a raggiungere per l'anno 2015. L'acqua quindi come fonte di vita ma anche "strada" per la civiltà. Oltre all'elemento di attenzione scienza-natura, la Principessa Katrhryn espone l'importanza di sanità, università e centri di ricerca e infine il valore dello scambio interculturale tra popoli, reso possibile proprio dalla comunicazione "via acqua".La dott.ssa Kathrin Ira Yasmine Aprile von Hohenstaufen Puoti ha 25 anni, ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia con 110 e lode, nel Luglio 2004, presentando una tesi di trapiantologia in campo oncoematologico, specializzanda in Ematologia. E' Presidente Onorario di "Science Town", "Biberach-Hochstaden Biotechnology"; Direttore di "Esculapio Snake", Comitato Direttivo UCLE (Unione Consumatori Lavoratori Europei), UCERT (Unione Centri Energie Rinnovabili Transnazionale).Ultima discendente diretta di Federico II ed Isabella d'Inghilterra, studiosa di Storia Medievale, ha collaborato con gli storici del Consiglio Europeo dei Principi per il recupero degli archivi inediti federiciani provenienti dagli Archivi Zaristi, nell'anno 96 97 ha fatto luce sui due secoli di Buio sull' itinerario della Sindone, con il Saggio "Il Mistero della Sindone" ed. European Council of Princes, ritrovando conferma del possesso da parte degli Imperatori Svevi della Sindone e delle reliquie di Costantinopoli nei Monumenta Germaniae Historica. Ha ricevuto numerose Cittadinanze Onorarie -tra cui nei siti Federiciani di Roseto Capo Spulico, Rocca Imperiale, San Marco Argentano, Torremaggiore, Melfi, San Nicola Arcella, Saracinesco. Per i suoi studi storici sull' itinerario delle reliquie del Golgota ha ricevuto un Charter di riconoscimento dai Cardinali Tonini, Innocenti, Colasuonno.E' inoltre autrice della colonna sonora celtico-medievale della Piece teatrale "Della Rosa Fronzuta sarò Pellegrino".Nelle immagini in fondo pagina: ritratto dell'Imperatore Federico II di Svevia e lo stemma del casato Hohenstaufen
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Eco Expo FOR EVER...
Principessa Kathrin von Hohenstaufen promuove a Lo...
ECO-EXPO FOREVER (Green Princess Yasmin)
"L'anello dei Principi Verdi "di Princess Yasmin
Il Principe Carlo d'Inghilterra Ecopedagogo
l'Eco-Principe Carlo d'Inghilterra
ECO EXPO 2015 Green Princes Ring (L'anello dei Pri...
la dottoressa Kathrin von Hohenstaufen promuove E...
ECO EXPO 2015
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EXPO SARAGOZZA
Dott.Kathrin von Hohenstaufen "ECOEXPO FOR EVER"
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La Repubblica Bari:La Discendente di Federico II parla di Puglia ad Expo 2015
La Repubblica - Bari
La discendente di Federico II parla di Puglia ad Expo 2015
CULTURA Bari (BA), 24 Settembre 2008A Bari, incontro con Kathrin Von Hohenstaufen discendente diretta di Federico II di SveviaL'associazione di Promozione Sociale FEDERICO II Eventi, che opera nel Partenariato e Cooperazione Internazionale per la promozione della Cultura e dei diritti Umani, ospita il 24 Settembre la Principessa Kathrin Ira Yasmine Aprile Von Hohenstaufen Puoti (nella foto), Medico Chirurgo Presidente Association Femmes D'Europe 1978 (discendente diretta dell'Imperatore FEDERICO II di SVEVIA HOHENSTAUFEN). L'incontro si tiene presso il centro interculturale Abusuan ed affronta il tema "Expo 2015, il ruolo della Puglia all'esposizione Mondiale, acqua sviluppo sostenibile e scambio interculturale tra popoli". E' un "filo rosso" che in realtà lega le future quattro esposizioni: da Saragozza 2008 a Shanghai 2010, da Yeosu 2012 a Milano 2015. L'acqua e Sviluppo sostenibile, nei più generali obiettivi del Millennio proclamati dalle Nazioni Unite, che tutti i 191 stati membri si sono impegnati a raggiungere per l'anno 2015. L'acqua quindi come fonte di vita ma anche "strada" per la civiltà. Oltre all'elemento di attenzione scienza-natura, la Principessa Katrhryn espone l'importanza di sanità, università e centri di ricerca e infine il valore dello scambio interculturale tra popoli, reso possibile proprio dalla comunicazione "via acqua".La dott.ssa Kathrin Ira Yasmine Aprile von Hohenstaufen Puoti ha 25 anni, ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia con 110 e lode, nel Luglio 2004, presentando una tesi di trapiantologia in campo oncoematologico, specializzanda in Ematologia. E' Presidente Onorario di "Science Town", "Biberach-Hochstaden Biotechnology"; Direttore di "Esculapio Snake", Comitato Direttivo UCLE (Unione Consumatori Lavoratori Europei), UCERT (Unione Centri Energie Rinnovabili Transnazionale).Ultima discendente diretta di Federico II ed Isabella d'Inghilterra, studiosa di Storia Medievale, ha collaborato con gli storici del Consiglio Europeo dei Principi per il recupero degli archivi inediti federiciani provenienti dagli Archivi Zaristi, nell'anno 96 97 ha fatto luce sui due secoli di Buio sull' itinerario della Sindone, con il Saggio "Il Mistero della Sindone" ed. European Council of Princes, ritrovando conferma del possesso da parte degli Imperatori Svevi della Sindone e delle reliquie di Costantinopoli nei Monumenta Germaniae Historica. Ha ricevuto numerose Cittadinanze Onorarie -tra cui nei siti Federiciani di Roseto Capo Spulico, Rocca Imperiale, San Marco Argentano, Torremaggiore, Melfi, San Nicola Arcella, Saracinesco. Per i suoi studi storici sull' itinerario delle reliquie del Golgota ha ricevuto un Charter di riconoscimento dai Cardinali Tonini, Innocenti, Colasuonno.E' inoltre autrice della colonna sonora celtico-medievale della Piece teatrale "Della Rosa Fronzuta sarò Pellegrino".Nelle immagini in fondo pagina: ritratto dell'Imperatore Federico II di Svevia e lo stemma del casato Hohenstaufen
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Ag.09 Princess Kathrin a Ventimiglia ! La Repubblica Bari:La Discendente di Federico II parla di Puglia ad Expo 2015
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Agosto 2009 La Principessa Kathrin von Hohenstaufen Anjou Plantagenet Puoti Comneno Lascaris Paleologo riceve in dono dal sindaco di Ventimiglia Gaetano Antonio Scullino il Volume Mete d'Autore a Ventimiglia ed De Ferrari e le Chiavi della Citta'
La Repubblica - Bari
CULTURA Bari (BA), 24 Settembre 2008
A Bari, incontro con Kathrin Von Hohenstaufen discendente diretta di Federico II di Svevia
L'associazione di Promozione Sociale FEDERICO II Eventi, che opera nel Partenariato e Cooperazione Internazionale per la promozione della Cultura e dei diritti Umani, ospita il 24 Settembre la Principessa Kathrin Ira Yasmine Aprile Von Hohenstaufen Puoti (nella foto), Medico Chirurgo Presidente Association Femmes D'Europe 1978 (discendente diretta dell'Imperatore FEDERICO II di SVEVIA HOHENSTAUFEN). L'incontro si tiene presso il centro interculturale Abusuan ed affronta il tema "Expo 2015, il ruolo della Puglia all'esposizione Mondiale, acqua sviluppo sostenibile e scambio interculturale tra popoli". E' un "filo rosso" che in realtà lega le future quattro esposizioni: da Saragozza 2008 a Shanghai 2010, da Yeosu 2012 a Milano 2015. L'acqua e Sviluppo sostenibile, nei più generali obiettivi del Millennio proclamati dalle Nazioni Unite, che tutti i 191 stati membri si sono impegnati a raggiungere per l'anno 2015. L'acqua quindi come fonte di vita ma anche "strada" per la civiltà. Oltre all'elemento di attenzione scienza-natura, la Principessa Katrhryn espone l'importanza di sanità, università e centri di ricerca e infine il valore dello scambio interculturale tra popoli, reso possibile proprio dalla comunicazione "via acqua".La dott.ssa Kathrin Ira Yasmine Aprile von Hohenstaufen Puoti ha 25 anni, ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia con 110 e lode, nel Luglio 2004, presentando una tesi di trapiantologia in campo oncoematologico, specializzanda in Ematologia. E' Presidente Onorario di "Science Town", "Biberach-Hochstaden Biotechnology"; Direttore di "Esculapio Snake", Comitato Direttivo UCLE (Unione Consumatori Lavoratori Europei), UCERT (Unione Centri Energie Rinnovabili Transnazionale).Ultima discendente diretta di Federico II ed Isabella d'Inghilterra, studiosa di Storia Medievale, ha collaborato con gli storici del Consiglio Europeo dei Principi per il recupero degli archivi inediti federiciani provenienti dagli Archivi Zaristi, nell'anno 96 97 ha fatto luce sui due secoli di Buio sull' itinerario della Sindone, con il Saggio "Il Mistero della Sindone" ed. European Council of Princes, ritrovando conferma del possesso da parte degli Imperatori Svevi della Sindone e delle reliquie di Costantinopoli nei Monumenta Germaniae Historica. Ha ricevuto numerose Cittadinanze Onorarie -tra cui nei siti Federiciani di Roseto Capo Spulico, Rocca Imperiale, San Marco Argentano, Torremaggiore, Melfi, San Nicola Arcella, Saracinesco. Per i suoi studi storici sull' itinerario delle reliquie del Golgota ha ricevuto un Charter di riconoscimento dai Cardinali Tonini, Innocenti, Colasuonno.E' inoltre autrice della colonna sonora celtico-medievale della Piece teatrale "Della Rosa Fronzuta sarò Pellegrino".Nelle immagini in fondo pagina: ritratto dell'Imperatore Federico II di Svevia e lo stemma del casato Hohenstaufen
A Bari, incontro con Kathrin Von Hohenstaufen discendente diretta di Federico II di Svevia
L'associazione di Promozione Sociale FEDERICO II Eventi, che opera nel Partenariato e Cooperazione Internazionale per la promozione della Cultura e dei diritti Umani, ospita il 24 Settembre la Principessa Kathrin Ira Yasmine Aprile Von Hohenstaufen Puoti (nella foto), Medico Chirurgo Presidente Association Femmes D'Europe 1978 (discendente diretta dell'Imperatore FEDERICO II di SVEVIA HOHENSTAUFEN). L'incontro si tiene presso il centro interculturale Abusuan ed affronta il tema "Expo 2015, il ruolo della Puglia all'esposizione Mondiale, acqua sviluppo sostenibile e scambio interculturale tra popoli". E' un "filo rosso" che in realtà lega le future quattro esposizioni: da Saragozza 2008 a Shanghai 2010, da Yeosu 2012 a Milano 2015. L'acqua e Sviluppo sostenibile, nei più generali obiettivi del Millennio proclamati dalle Nazioni Unite, che tutti i 191 stati membri si sono impegnati a raggiungere per l'anno 2015. L'acqua quindi come fonte di vita ma anche "strada" per la civiltà. Oltre all'elemento di attenzione scienza-natura, la Principessa Katrhryn espone l'importanza di sanità, università e centri di ricerca e infine il valore dello scambio interculturale tra popoli, reso possibile proprio dalla comunicazione "via acqua".La dott.ssa Kathrin Ira Yasmine Aprile von Hohenstaufen Puoti ha 25 anni, ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia con 110 e lode, nel Luglio 2004, presentando una tesi di trapiantologia in campo oncoematologico, specializzanda in Ematologia. E' Presidente Onorario di "Science Town", "Biberach-Hochstaden Biotechnology"; Direttore di "Esculapio Snake", Comitato Direttivo UCLE (Unione Consumatori Lavoratori Europei), UCERT (Unione Centri Energie Rinnovabili Transnazionale).Ultima discendente diretta di Federico II ed Isabella d'Inghilterra, studiosa di Storia Medievale, ha collaborato con gli storici del Consiglio Europeo dei Principi per il recupero degli archivi inediti federiciani provenienti dagli Archivi Zaristi, nell'anno 96 97 ha fatto luce sui due secoli di Buio sull' itinerario della Sindone, con il Saggio "Il Mistero della Sindone" ed. European Council of Princes, ritrovando conferma del possesso da parte degli Imperatori Svevi della Sindone e delle reliquie di Costantinopoli nei Monumenta Germaniae Historica. Ha ricevuto numerose Cittadinanze Onorarie -tra cui nei siti Federiciani di Roseto Capo Spulico, Rocca Imperiale, San Marco Argentano, Torremaggiore, Melfi, San Nicola Arcella, Saracinesco. Per i suoi studi storici sull' itinerario delle reliquie del Golgota ha ricevuto un Charter di riconoscimento dai Cardinali Tonini, Innocenti, Colasuonno.E' inoltre autrice della colonna sonora celtico-medievale della Piece teatrale "Della Rosa Fronzuta sarò Pellegrino".Nelle immagini in fondo pagina: ritratto dell'Imperatore Federico II di Svevia e lo stemma del casato Hohenstaufen
Eco Expo FOR EVER...Princess Kathrin von Hohenstaufen "Puella Apuliae"
25/09/08 Rassegna
Bari - KATHRIN IRA YA SMINE APRILE VON HOHENSTAUFEN PUOTI discendente dei Federico II di Svevia ad Abusuan
L'associazione di Promozione Sociale FEDERICO II Eventi, che opera nel Partenariato e Cooperazione Internazionale per la promozione della Cultura e dei diritti Umani, ospiterà mercoledì 24 SettembreLa Principessa KATHRIN IRA YASMINE APRILE VON HOHENSTAUFEN PUOTI Medico Chirurgo Presidente Association Femmes D'Europe 1978 (discendente dell'Imperatore FEDERICO II di SVEVIA HOHENSTAUFEN), l'incontro si terrà presso il centro interculturale Abusuan sito in strada Vallisa alle ore 18,30 tema dell'incontro: "Expo 2015, il ruolo della Puglia all'esposizione Mondiale, acqua sviluppo sostenibile e scambio interculturale tra popoli".Il "filo rosso" che in realtà lega le future quattro esposizioni: da Saragozza 2008 a Shanghai 2010, da Yeosu 2012 a Milano 2015; Acqua e Sviluppo sostenibile, nei più generali obiettivi del Millennio proclamati dalle Nazioni Unite, che tutti i 191 stati membri si sono impegnati a raggiungere per l'anno 2015. L'acqua quindi come fonte di vita ma anche "strada" per la civiltà. Oltre all'elemento di attenzione scienza-natura , La Principessa Katrhryn esporrà l'importanza di sanità università e centri di ricerca e infine il valore dello scambio interculturale tra popoli, reso possibile proprio dalla comunicazione "via acqua"(Euronews)
Bari - KATHRIN IRA YA SMINE APRILE VON HOHENSTAUFEN PUOTI discendente dei Federico II di Svevia ad Abusuan
L'associazione di Promozione Sociale FEDERICO II Eventi, che opera nel Partenariato e Cooperazione Internazionale per la promozione della Cultura e dei diritti Umani, ospiterà mercoledì 24 SettembreLa Principessa KATHRIN IRA YASMINE APRILE VON HOHENSTAUFEN PUOTI Medico Chirurgo Presidente Association Femmes D'Europe 1978 (discendente dell'Imperatore FEDERICO II di SVEVIA HOHENSTAUFEN), l'incontro si terrà presso il centro interculturale Abusuan sito in strada Vallisa alle ore 18,30 tema dell'incontro: "Expo 2015, il ruolo della Puglia all'esposizione Mondiale, acqua sviluppo sostenibile e scambio interculturale tra popoli".Il "filo rosso" che in realtà lega le future quattro esposizioni: da Saragozza 2008 a Shanghai 2010, da Yeosu 2012 a Milano 2015; Acqua e Sviluppo sostenibile, nei più generali obiettivi del Millennio proclamati dalle Nazioni Unite, che tutti i 191 stati membri si sono impegnati a raggiungere per l'anno 2015. L'acqua quindi come fonte di vita ma anche "strada" per la civiltà. Oltre all'elemento di attenzione scienza-natura , La Principessa Katrhryn esporrà l'importanza di sanità università e centri di ricerca e infine il valore dello scambio interculturale tra popoli, reso possibile proprio dalla comunicazione "via acqua"(Euronews)
Principessa Kathrin von Hohenstaufen promuove a Londra" Eco Expo Forever"(euronews)
puglialive.net
24 set 2008 ... La Principessa KATHRIN IRA YASMINE APRILE VON HOHENSTAUFEN PUOTI Medico Chirurgo Presidente Association Femmes D'Europe 1978 (discendente ...www.puglialive.net/home/news_det.php?nid=15410 - 7k - 23 ore fa - Copia cache - Pagine simili
Cannibali, il magazine di chi divora la vita. Bari, Puglia
A Bari, incontro con Kathrin Von Hohenstaufen discendente diretta di Federico II di Svevia. L'associazione di Promozione Sociale FEDERICO II Eventi, ...www.cannibali.it/ - 27k - Copia cache - Pagine simili
24 set 2008 ... La Principessa KATHRIN IRA YASMINE APRILE VON HOHENSTAUFEN PUOTI Medico Chirurgo Presidente Association Femmes D'Europe 1978 (discendente ...www.puglialive.net/home/news_det.php?nid=15410 - 7k - 23 ore fa - Copia cache - Pagine simili
Cannibali, il magazine di chi divora la vita. Bari, Puglia
A Bari, incontro con Kathrin Von Hohenstaufen discendente diretta di Federico II di Svevia. L'associazione di Promozione Sociale FEDERICO II Eventi, ...www.cannibali.it/ - 27k - Copia cache - Pagine simili
"L'anello dei Principi Verdi "di Princess Yasmin
http://www.geocities.com/k_hohenstaufen/princecharles.html
CORPUS SAECULARIUM PRINCIPUM-Worms-
H.I.R.H Princess Yasmin von Hohenstaufen Aprile di Buren Anjou Plantagenet Avril de Saint Genis Puoti of Powis Castle Canmore Caractago , pronipote degli antichi re Pendagrom del Galles CARACTACO E Canmore, degli Anjou Plantagenet , ha premiato H.I.R.H. Prince Charles of England con il charter Green Ring of King Pendagrom,dedicato alla Ecoarchitettura ed il Premio Stupor Mundi quale mecenate delle Arti e fautore della Fratellanza e Dialogo tra i Popoli.
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CORPUS SAECULARIUM PRINCIPUM-Worms-
H.I.R.H Princess Yasmin von Hohenstaufen Aprile di Buren Anjou Plantagenet Avril de Saint Genis Puoti of Powis Castle Canmore Caractago , pronipote degli antichi re Pendagrom del Galles CARACTACO E Canmore, degli Anjou Plantagenet , ha premiato H.I.R.H. Prince Charles of England con il charter Green Ring of King Pendagrom,dedicato alla Ecoarchitettura ed il Premio Stupor Mundi quale mecenate delle Arti e fautore della Fratellanza e Dialogo tra i Popoli.
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l'Eco-Principe Carlo d'Inghilterra
Carlo d'Inghilterra: un manifesto per la terradi Carlo Petrini - 07/02/2008Fonte: La Repubblica [scheda fonte]
Confronto tra i due pionieri della nuova frontiera ambientalista sui temi dello sviluppo sostenibiledei danni che una globalizzazione fondata sull'industria sta causando al pianeta, della crisi dell'energia
Carlo d'Inghilterra: un manifesto per la terra"Come riportare l'uomo al centro"" src="http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/persone/carlo-inghilterra/carlo-inghilterra/dire_11845926_36360.jpg" width=280>
Il Principe Carlo è da sempre impegnato sui temi dell'educazione ambientaleEccoci qui, il Principe Carlo d'Inghilterra ed io, in un pomeriggio di pioggia davanti al caminetto acceso nella sua residenza di Highgrove House, una tenuta condotta in rigoroso regime biologico. L'incontro è una nuova tappa di un rapporto fatto di obiettivi condivisi e che era culminato nel 2004 nel suo discorso a Terra Madre: "Ho sempre creduto che l'agricoltura sia non solo la più antica ma anche la più importante attività umana. È la base della cultura e della civiltà stessa". Questa è l'occasione per approfondire quelle idee. Davanti al camino si sviluppa un lungo colloquio sui rischi mortali per l'ambiente creati da un modello di sviluppo non più sostenibile, e sulle strade da percorrere per garantire un futuro agli uomini. Concluso da Carlo d'Inghilterra con appello a noi italiani, un invito a non perdere quello che rende così speciale il nostro Paese: "L'antica saggezza, la capacità di capire ciò che può fare della vita stessa una forma d'arte". Principe Carlo. Quello che sta succedendo in questo Paese è che moltissime persone decidono di lasciare le città, dove hanno vissuto occupandosi delle cose più diverse, e finiscono per comprare piccoli appezzamenti di terra e iniziare attività di produzione agroalimentare, senza avere nessuna esperienza. Beh, questo è ancora più consolante in un'epoca e in una parte di mondo in cui la terra dedicata all'agricoltura si riduce sempre più. Come lei ha saggiamente sottolineato in una recente intervista alla Bbc, c'è una progressiva estensione del cemento, dell'asfalto. Nell'intervista lei si riferiva agli orti che una volta erano annessi alle scuole e che sono stati coperti da cemento. Ma in generale la terra, coltivata o no, è sempre di meno.
Principe Carlo. Esatto, è una tragedia in atto. Non riesco a rassegnarmi al fatto che si possano avere prospettive di così corto respiro. Si seguono le mode, senza riflettere, salvo accorgersi poi, venti o trent'anni dopo, che quella non era la strada giusta. Quello che mi spaventa oggi è che ci sono sempre meno possibilità di riparare il danno che facciamo e questa è la ragione per cui da trent'anni faccio quel che posso, andando contro le correnti, le mode... Carlo Petrini. ... e finalmente sembra che oggi siano in molti a darle ragione... Principe Carlo. Come ho potuto constatare nel corso della mia vita, sfidare il pensiero "professionale" pensando in modi trasversali rispetto ai vari settori non è una scelta che ti rende particolarmente popolare. Cioè, se in qualche modo metti in discussione il modo convenzionale di guardare all'architettura o all'agricoltura, o alla medicina, o anche all'insegnamento e all'educazione, ti metti davvero in guai tremendi. In realtà tutto quello che sto cercando di dire da anni è: perché mai non possiamo guardare al quadro d'insieme invece di seguire la maniera convenzionale che vede ogni cosa in frammenti? È questa mancanza di senso dell'interezza, insieme ad una mancanza, penso, di connessione con la Natura e con il mondo intorno a noi, che ci sta causando terribili danni, uno dei quali è la perdita di terreni coltivati e non. Per questo la maniera stessa in cui costruiamo i posti in cui viviamo produce così tanti rifiuti e spesso bruttezza! Quello che non sopporto è proprio l'omogeneizzazione del mondo. Questo tipo di globalizzazione - una globalizzazione senza volto umano - fa sembrare le città tutte uguali e i tratti distintivi di ogni posto spariscono; si ha la sensazione di essere sempre nello stesso paese, e per giunta uno non particolarmente bello! Carlo Petrini. Nello stesso paese, e per di più brutto! Non è una bella prospettiva, l'idea che il mondo si uniformi ai livelli minimi. Fino a quando non si comprenderà il profondo legame che unisce le culture e le cosmogonie alle produzioni agricole e alla tutela dei territori, si parlerà di agrobiodiversità in modo incompleto e parzialmente inefficace. Quello che non smette di stupirmi è che in questa specie di susseguirsi di "mode" del pensiero, come lei le chiamava poco fa, ogni tanto succede che vengano alla luce concetti nuovi, apparentemente risolutori. Per esempio l'idea di "sviluppo sostenibile". Sviluppo è una parola molto dura, senza sfumature, senza compromessi. Sostenibile è una parola dolce, che parla di rispetto e interdipendenza. Mettere insieme queste due parole spesso mi pare che sia come creare un ossimoro, apparentemente efficace dal punto di vista comunicativo, ma sostanzialmente vuoto. Principe Carlo. Sì, e mi preoccupa. È per questo che voglio invece trovare la strada per farne uno strumento di reale cambiamento per le generazioni future. Anche se la parola "sostenibile" è usata da chiunque oggi, la mia esperienza è che troppo spesso significa "affari come al solito", solo impacchettati nel linguaggio della sostenibilità. Ne ho continue conferme. Quando, circa trent'anni fa, ho iniziato a lavorare per un modo più integrato e olistico di guardare al mondo, sono stato in qualche modo ridicolizzato. Ora mi sembra che tutti usino le parole che io usavo allora. Ma a volte temo che la gente pensi che sia attraverso l'uso di un linguaggio diverso che si diventerà più sostenibili ed integrati... Nell'ambito dell'architettura, ad esempio, molti architetti ed urbanisti parlano di sostenibilità, ma troppo sovente non modificano davvero il loro approccio. Dobbiamo rivoluzionare il nostro modo di pensare all'ambiente, mettendo gli esseri umani al centro di quel che costruiamo. Se al centro del progetto delle città ci fossero i pedoni - gli esseri umani - invece che le automobili, creeremmo un ambiente più vivibile, civile, umano, a misura d'uomo. Carlo Petrini. Anche perché il problema va ben oltre le città, e torna, ancora e ancora, ad interessare le campagne: anche la produzione agricola sta entrando nella sfera di influenza delle automobili, nel senso che la produzione di carburanti sta diventando un problema che deve essere risolto da un'attività che è sempre stata - in linea di principio - finalizzata alle esigenze delle persone, non delle macchine. E non è solo un problema di impatto chimico sull'ambiente, ma anche un problema di democrazia ed equilibri internazionali. Il nord sviluppato è preoccupato perché sta finendo i carburanti fossili, mentre il mondo in via di sviluppo è preoccupato perché le risorse viventi di cui è depositario sono a rischio. Principe Carlo. Prima di tutto il problema è che nel mondo sviluppato noi sprechiamo una incredibile quantità di materia che invece potrebbe essere utilizzata - in questo paese un terzo del cibo prodotto! Ma poi sprechiamo anche i rifiuti, che invece potrebbero essere utilizzati per creare energia. Per cominciare dobbiamo concentrarci sull'efficienza energetica. Poi dovremmo ragionare sulla necessità di localizzare le produzioni di energia invece di continuare a pensare che tutto possa essere risolto grazie a enormi centrali. Gli esperti ci dicono che ci vogliono ancora almeno dieci-quindici anni per arrivare a produrre un combustibile davvero pulito, che sia l'idrogeno o altro. Ma c'è davvero un potenziale per l'utilizzo dei rifiuti, quelli urbani o quelli dell'agricoltura, per creare energia e compostaggio. Per esempio in Scozia sto cercando di favorire, nell'ambito di un'iniziativa che ho promosso per la nascita di un mercato degli agricoltori, un approccio integrato al modo in cui i rifiuti possono essere usati a beneficio dell'intera comunità. Carlo Petrini. Ancora una volta, questo è possibile solo se si considerano più cose contemporaneamente, se si guarda il quadro nel suo insieme e non solo nei dettagli. Non so se questo significhi, come lei diceva prima "mettere l'uomo al centro"; ho la sensazione che l'uomo abbia fin troppo messo se stesso al centro della natura e che questi siano i risultati. Ma sicuramente lei ha ragione quando dice che ci vuole un nuovo modo di considerare le cose, più complesso e multilaterale. Le sembra che ci sia davvero una scienza pronta per questo genere di rivoluzione? Mi pare una sfida importante... Principe Carlo. Io penso che se torniamo a prendere in considerazione alcuni principi fondamentali e senza tempo, ai quali l'umanità ha fatto riferimento per migliaia di anni nel modo di progettare e costruire, e se riusciamo a miscelare il vecchio con il nuovo, sarà tutto più piacevole ed equilibrato. Dobbiamo smettere di guardare il nostro mondo in modo frammentario - che è quel che ci ha portato alle crisi ambientali che fronteggiamo oggi. Abbiamo bisogno di vedere il tutto, e troppo spesso la scienza tende a vedere le cose un pezzo alla volta. Mi sembra che occorra un approccio più umano alla scienza, un approccio più equilibrato, che misceli la razionalità con l'intuizione, perché il genere umano è composto da entrambi questi elementi. Non possiamo considerare solo la parte razionale, buttando via e denigrando l'aspetto intuitivo del nostro essere. Dobbiamo ricominciare a sentire il nostro legame con la Natura. Sul tavolino basso decine di libri sui più svariati argomenti sembrano i testimonial dell'idea di interdisciplinarietà e della necessità di dedicarsi al corpo, all'anima e al cervello con uguale attenzione: dagli acquarellisti canadesi ai più recenti report sullo stato dell'ambiente, ogni argomento sembra trovare il suo posto in salotto. Carlo Petrini. In questo il sistema educativo di ogni paese può fare molto. La nostra esperienza con le tante iniziative di educazione sensoriale, con gli orti scolastici, con i corsi per adulti e, naturalmente, con l'Università di scienze gastronomiche è che le cose cambiano davvero se le persone ricevono una diversa educazione, sviluppando diverse sensibilità. E non si tratta sempre di inventare nuovi sistemi, si tratta anche di rafforzare scambi di esperienze, di creare le condizioni perché queste informazioni circolino, rivalutando le conoscenze locali. E per essere chiari fino in fondo, queste non sono solo considerazioni di carattere teorico e morale, o riflessioni astratte. Si tratta di rivitalizzare microeconomie locali, che si basano su quelle culture e su quelle conoscenze per costruire sistemi multifunzionali di produzione e di scambio che uniscono ai vantaggi di carattere strettamente retributivo anche quelli della cura del paesaggio, della gratificazione e dunque del benessere dell'individuo, della salute sociale, della democrazia, del rispetto: io penso che stia in questo insieme di risultati il vero significato della parola "sostenibilità". Principe Carlo. Non solo: questo è anche il vero significato della parola "progresso". Per qualche motivo è difficile convincere le persone che questa cosa qui è il progresso, perché pensano che occuparsi di queste cose significhi andare indietro. C'è una specie di paradosso in atto: da un lato c'è un crescente interesse sull'origine del cibo, su com'è stato fatto, quanto è sicuro, che storia ha e quali persone ha coinvolto. Dall'altro, al contempo, come si fa a convincere i giovani dell'importanza e della modernità di questo tipo di approccio, che guarda a un livello locale e regionale? Cerco di far comprendere ai giovani questo aspetto, ed è per questo che penso che è importante e utile la ricostruzione di quelle che un tempo in questo paese erano chiamate scuole-fattoria" (schoolfarms). Sì, ce n'erano tantissime: piccole fattorie annesse alle scuole dell'obbligo. Le abbiamo eliminate ed è stato un errore. Perché l'unico modo che i bambini oggi hanno di avere un contatto con il suolo, gli animali, la natura è quello. Ne ho la prova quando considero i risultati straordinari ottenuti in scuole con fattoria, dove questa vicinanza alla terra e agli animali ha avuto effetti straordinariamente positivi, specialmente sui bambini con difficoltà di apprendimento. Carlo Petrini. Ecco, penso che questo sia un argomento cruciale, quello di riavvicinare i giovani alla terra e alla natura non solo attraverso lo studio ma anche attraverso l'esperienza diretta. E credo che a questo si debba aggiungere l'importanza del viaggio, della scoperta di culture lontane; quando diciamo "giovani" non dobbiamo pensare solo agli studenti, agli universitari, ma anche ai giovani contadini, quelli che sono sempre più scoraggiati e dubbiosi sull'opportunità di fermarsi nelle loro terre a proseguire il lavoro che fanno, finché resistono, i loro genitori. Noi vediamo ogni due anni, a Terra Madre, per cinque giorni, la potenza, la straordinaria fertilità che questi contatti innescano. Se riusciamo a renderlo possibile per tutto l'anno, in tutto il mondo e in particolare a favore dei più giovani, allora possiamo davvero sperare che l'agricoltura di piccola scala ritrovi le energie e la vitalità e il potere di cui è stata defraudata in questi decenni. Principe Carlo. Ne sono sicuro, e per far questo bisogna capire il valore dell'incoraggiamento, della valorizzazione, dell'appoggio ai talenti. Non è necessario che siamo tutti buoni per l'accademia. Oggi questo paese ha un deficit di settemila artigiani: mancano le persone capaci di fare le cose, come la manutenzione dei palazzi antichi, per non parlare di quelle capaci di costruirne di nuovi in armonia con il paesaggio e l'identità di una determinata area, che è un altro tema che mi sta molto a cuore. Si tratta di far rivivere quelle doti artigiane che danno alla gente, ne sono sicuro, soddisfazione vera. Ora: come diamine si può immaginare che milioni di persone vengano allontanate dalla terra per seguire un modello industrializzato di agricoltura, un approccio monoculturale, come diamine si può pensare che tutto questo sia sostenibile? E come glieli procurerai tutti i milioni di lavori che serviranno per tutte quelle persone? E quelle persone come vivranno, in quali quartieri e in quali condizioni? C'è un'alternativa a questo e l'ho vista nel Rajastan, in India. C'è un meraviglioso progetto, che un uomo notevole, Rajendra Singh, sta portando avanti da vent'anni. In questa ampia valle che scorre lungo il Rajastan c'erano cinque fiumi che avevano smesso di scorrere, la falda acquifera si era esaurita sino a una incredibile profondità, e c'era una povertà tremenda, disagi e degrado. Singh ha incoraggiato gli abitanti dei villaggi, le popolazioni locali, a ricostruire queste dighette tradizionali, lungo i canali che erano stati usati in India per millenni. Io sono andato a vedere, hanno costruito le dighe e dopo non molto tempo la falda acquifera ha iniziato a risollevarsi, e i fiumi hanno ricominciato a scorrere e i villaggi e le popolazioni locali nelle valli hanno potuto avere raccolti più abbondanti, e incrementare le produzioni animali. Ha avuto un effetto straordinario. Poi, certo, l'ultima beffa è stata che una volta che l'acqua è tornata a scorrere le industrie se ne sono impadronite senza pagare un centesimo alla gente che aveva lavorato per salvare l'ambiente. Però è una classica dimostrazione, secondo me, di come si possa riportare l'ambiente da una situazione di distruzione a una più produttiva. Dovunque nel mondo stiamo causando danni inediti a causa di un approccio industrialista. Ancora, nel Punjab, dove la falda acquifera era sparita, hanno abbandonato tutte le loro tradizionali varietà di riso e legumi, sostituendole con ibridi moderni che hanno bisogno di grandi quantità di acqua e di chimica. E nel giro di venti o trent'anni questo è diventato un problema ambientale. È il motivo per cui sto cercando di creare una versione della mia azienda, Duchy Originals, in India, per lavorare con i contadini del Punjab e aiutarli a coltivare biologicamente e riparare i danni che la loro terra ha subito; perché riprendano a usare le vecchie varietà di semi, che hanno bisogno di meno acqua e sono di migliore qualità. Le rese non sono necessariamente così alte, ma i terreni si ricostituiscono e le falde acquifere si alzano. Non vedo come possiamo fare qualcosa di veramente sostenibile per il futuro, se non ci impegniamo a ritrovare questo equilibrio. Il tempo scorre, lievissimi segnali di conclusione dell'incontro vengono trasmessi da minimi movimenti del personale. Fuori ancora pioggia, ma nella stanza il calore del fuoco si unisce a quello della passione del Principe per gli argomenti che più lo coinvolgono. La salvaguardia delle foreste pluviali, la necessità di far tesoro di ogni minima risorsa naturale, il timore che anche la produzione biologica prenda a modello l'industria. E poi ci sono altri progetti: "Sto cercando di realizzare un film sull'idea dell'armonia", annuncia. Ha ancora voglia di cambiare il mondo. Offriamo un sorridente invito alla pazienza: "Con calma, slowly, faremo tutto". Ma lui protesta, allegro: "No, non c'è tempo da perdere!". Ci saluta con un appello agli italiani, che arriva come una specie di augurio e di incoraggiamento: "Non perdete, ve ne prego, quello che rende così speciale l'Italia, questa antica saggezza e capacità di capire ciò che può rendere la vita stessa una forma d'arte. Questo è, secondo me, il più straordinario contributo che l'Italia ha dato al mondo per tantissimi secoli. E la migliore dimostrazione sta nel modo in cui trattate il cibo come una forma d'arte, il modo in cui producete questa meravigliosa e infinita varietà di prodotti, formaggi, salumi, per non dire delle straordinarie abilità artigiane in così tanti settori. Abbiamo bisogno di sicurezza culturale e spirituale, credetemi, non solo di biosicurezza; non possiamo separare questi elementi. Cosa ce ne facciamo della sicurezza alimentare se perdiamo le nostre anime?".
Confronto tra i due pionieri della nuova frontiera ambientalista sui temi dello sviluppo sostenibiledei danni che una globalizzazione fondata sull'industria sta causando al pianeta, della crisi dell'energia
Carlo d'Inghilterra: un manifesto per la terra"Come riportare l'uomo al centro"" src="http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/persone/carlo-inghilterra/carlo-inghilterra/dire_11845926_36360.jpg" width=280>
Il Principe Carlo è da sempre impegnato sui temi dell'educazione ambientaleEccoci qui, il Principe Carlo d'Inghilterra ed io, in un pomeriggio di pioggia davanti al caminetto acceso nella sua residenza di Highgrove House, una tenuta condotta in rigoroso regime biologico. L'incontro è una nuova tappa di un rapporto fatto di obiettivi condivisi e che era culminato nel 2004 nel suo discorso a Terra Madre: "Ho sempre creduto che l'agricoltura sia non solo la più antica ma anche la più importante attività umana. È la base della cultura e della civiltà stessa". Questa è l'occasione per approfondire quelle idee. Davanti al camino si sviluppa un lungo colloquio sui rischi mortali per l'ambiente creati da un modello di sviluppo non più sostenibile, e sulle strade da percorrere per garantire un futuro agli uomini. Concluso da Carlo d'Inghilterra con appello a noi italiani, un invito a non perdere quello che rende così speciale il nostro Paese: "L'antica saggezza, la capacità di capire ciò che può fare della vita stessa una forma d'arte". Principe Carlo. Quello che sta succedendo in questo Paese è che moltissime persone decidono di lasciare le città, dove hanno vissuto occupandosi delle cose più diverse, e finiscono per comprare piccoli appezzamenti di terra e iniziare attività di produzione agroalimentare, senza avere nessuna esperienza. Beh, questo è ancora più consolante in un'epoca e in una parte di mondo in cui la terra dedicata all'agricoltura si riduce sempre più. Come lei ha saggiamente sottolineato in una recente intervista alla Bbc, c'è una progressiva estensione del cemento, dell'asfalto. Nell'intervista lei si riferiva agli orti che una volta erano annessi alle scuole e che sono stati coperti da cemento. Ma in generale la terra, coltivata o no, è sempre di meno.
Principe Carlo. Esatto, è una tragedia in atto. Non riesco a rassegnarmi al fatto che si possano avere prospettive di così corto respiro. Si seguono le mode, senza riflettere, salvo accorgersi poi, venti o trent'anni dopo, che quella non era la strada giusta. Quello che mi spaventa oggi è che ci sono sempre meno possibilità di riparare il danno che facciamo e questa è la ragione per cui da trent'anni faccio quel che posso, andando contro le correnti, le mode... Carlo Petrini. ... e finalmente sembra che oggi siano in molti a darle ragione... Principe Carlo. Come ho potuto constatare nel corso della mia vita, sfidare il pensiero "professionale" pensando in modi trasversali rispetto ai vari settori non è una scelta che ti rende particolarmente popolare. Cioè, se in qualche modo metti in discussione il modo convenzionale di guardare all'architettura o all'agricoltura, o alla medicina, o anche all'insegnamento e all'educazione, ti metti davvero in guai tremendi. In realtà tutto quello che sto cercando di dire da anni è: perché mai non possiamo guardare al quadro d'insieme invece di seguire la maniera convenzionale che vede ogni cosa in frammenti? È questa mancanza di senso dell'interezza, insieme ad una mancanza, penso, di connessione con la Natura e con il mondo intorno a noi, che ci sta causando terribili danni, uno dei quali è la perdita di terreni coltivati e non. Per questo la maniera stessa in cui costruiamo i posti in cui viviamo produce così tanti rifiuti e spesso bruttezza! Quello che non sopporto è proprio l'omogeneizzazione del mondo. Questo tipo di globalizzazione - una globalizzazione senza volto umano - fa sembrare le città tutte uguali e i tratti distintivi di ogni posto spariscono; si ha la sensazione di essere sempre nello stesso paese, e per giunta uno non particolarmente bello! Carlo Petrini. Nello stesso paese, e per di più brutto! Non è una bella prospettiva, l'idea che il mondo si uniformi ai livelli minimi. Fino a quando non si comprenderà il profondo legame che unisce le culture e le cosmogonie alle produzioni agricole e alla tutela dei territori, si parlerà di agrobiodiversità in modo incompleto e parzialmente inefficace. Quello che non smette di stupirmi è che in questa specie di susseguirsi di "mode" del pensiero, come lei le chiamava poco fa, ogni tanto succede che vengano alla luce concetti nuovi, apparentemente risolutori. Per esempio l'idea di "sviluppo sostenibile". Sviluppo è una parola molto dura, senza sfumature, senza compromessi. Sostenibile è una parola dolce, che parla di rispetto e interdipendenza. Mettere insieme queste due parole spesso mi pare che sia come creare un ossimoro, apparentemente efficace dal punto di vista comunicativo, ma sostanzialmente vuoto. Principe Carlo. Sì, e mi preoccupa. È per questo che voglio invece trovare la strada per farne uno strumento di reale cambiamento per le generazioni future. Anche se la parola "sostenibile" è usata da chiunque oggi, la mia esperienza è che troppo spesso significa "affari come al solito", solo impacchettati nel linguaggio della sostenibilità. Ne ho continue conferme. Quando, circa trent'anni fa, ho iniziato a lavorare per un modo più integrato e olistico di guardare al mondo, sono stato in qualche modo ridicolizzato. Ora mi sembra che tutti usino le parole che io usavo allora. Ma a volte temo che la gente pensi che sia attraverso l'uso di un linguaggio diverso che si diventerà più sostenibili ed integrati... Nell'ambito dell'architettura, ad esempio, molti architetti ed urbanisti parlano di sostenibilità, ma troppo sovente non modificano davvero il loro approccio. Dobbiamo rivoluzionare il nostro modo di pensare all'ambiente, mettendo gli esseri umani al centro di quel che costruiamo. Se al centro del progetto delle città ci fossero i pedoni - gli esseri umani - invece che le automobili, creeremmo un ambiente più vivibile, civile, umano, a misura d'uomo. Carlo Petrini. Anche perché il problema va ben oltre le città, e torna, ancora e ancora, ad interessare le campagne: anche la produzione agricola sta entrando nella sfera di influenza delle automobili, nel senso che la produzione di carburanti sta diventando un problema che deve essere risolto da un'attività che è sempre stata - in linea di principio - finalizzata alle esigenze delle persone, non delle macchine. E non è solo un problema di impatto chimico sull'ambiente, ma anche un problema di democrazia ed equilibri internazionali. Il nord sviluppato è preoccupato perché sta finendo i carburanti fossili, mentre il mondo in via di sviluppo è preoccupato perché le risorse viventi di cui è depositario sono a rischio. Principe Carlo. Prima di tutto il problema è che nel mondo sviluppato noi sprechiamo una incredibile quantità di materia che invece potrebbe essere utilizzata - in questo paese un terzo del cibo prodotto! Ma poi sprechiamo anche i rifiuti, che invece potrebbero essere utilizzati per creare energia. Per cominciare dobbiamo concentrarci sull'efficienza energetica. Poi dovremmo ragionare sulla necessità di localizzare le produzioni di energia invece di continuare a pensare che tutto possa essere risolto grazie a enormi centrali. Gli esperti ci dicono che ci vogliono ancora almeno dieci-quindici anni per arrivare a produrre un combustibile davvero pulito, che sia l'idrogeno o altro. Ma c'è davvero un potenziale per l'utilizzo dei rifiuti, quelli urbani o quelli dell'agricoltura, per creare energia e compostaggio. Per esempio in Scozia sto cercando di favorire, nell'ambito di un'iniziativa che ho promosso per la nascita di un mercato degli agricoltori, un approccio integrato al modo in cui i rifiuti possono essere usati a beneficio dell'intera comunità. Carlo Petrini. Ancora una volta, questo è possibile solo se si considerano più cose contemporaneamente, se si guarda il quadro nel suo insieme e non solo nei dettagli. Non so se questo significhi, come lei diceva prima "mettere l'uomo al centro"; ho la sensazione che l'uomo abbia fin troppo messo se stesso al centro della natura e che questi siano i risultati. Ma sicuramente lei ha ragione quando dice che ci vuole un nuovo modo di considerare le cose, più complesso e multilaterale. Le sembra che ci sia davvero una scienza pronta per questo genere di rivoluzione? Mi pare una sfida importante... Principe Carlo. Io penso che se torniamo a prendere in considerazione alcuni principi fondamentali e senza tempo, ai quali l'umanità ha fatto riferimento per migliaia di anni nel modo di progettare e costruire, e se riusciamo a miscelare il vecchio con il nuovo, sarà tutto più piacevole ed equilibrato. Dobbiamo smettere di guardare il nostro mondo in modo frammentario - che è quel che ci ha portato alle crisi ambientali che fronteggiamo oggi. Abbiamo bisogno di vedere il tutto, e troppo spesso la scienza tende a vedere le cose un pezzo alla volta. Mi sembra che occorra un approccio più umano alla scienza, un approccio più equilibrato, che misceli la razionalità con l'intuizione, perché il genere umano è composto da entrambi questi elementi. Non possiamo considerare solo la parte razionale, buttando via e denigrando l'aspetto intuitivo del nostro essere. Dobbiamo ricominciare a sentire il nostro legame con la Natura. Sul tavolino basso decine di libri sui più svariati argomenti sembrano i testimonial dell'idea di interdisciplinarietà e della necessità di dedicarsi al corpo, all'anima e al cervello con uguale attenzione: dagli acquarellisti canadesi ai più recenti report sullo stato dell'ambiente, ogni argomento sembra trovare il suo posto in salotto. Carlo Petrini. In questo il sistema educativo di ogni paese può fare molto. La nostra esperienza con le tante iniziative di educazione sensoriale, con gli orti scolastici, con i corsi per adulti e, naturalmente, con l'Università di scienze gastronomiche è che le cose cambiano davvero se le persone ricevono una diversa educazione, sviluppando diverse sensibilità. E non si tratta sempre di inventare nuovi sistemi, si tratta anche di rafforzare scambi di esperienze, di creare le condizioni perché queste informazioni circolino, rivalutando le conoscenze locali. E per essere chiari fino in fondo, queste non sono solo considerazioni di carattere teorico e morale, o riflessioni astratte. Si tratta di rivitalizzare microeconomie locali, che si basano su quelle culture e su quelle conoscenze per costruire sistemi multifunzionali di produzione e di scambio che uniscono ai vantaggi di carattere strettamente retributivo anche quelli della cura del paesaggio, della gratificazione e dunque del benessere dell'individuo, della salute sociale, della democrazia, del rispetto: io penso che stia in questo insieme di risultati il vero significato della parola "sostenibilità". Principe Carlo. Non solo: questo è anche il vero significato della parola "progresso". Per qualche motivo è difficile convincere le persone che questa cosa qui è il progresso, perché pensano che occuparsi di queste cose significhi andare indietro. C'è una specie di paradosso in atto: da un lato c'è un crescente interesse sull'origine del cibo, su com'è stato fatto, quanto è sicuro, che storia ha e quali persone ha coinvolto. Dall'altro, al contempo, come si fa a convincere i giovani dell'importanza e della modernità di questo tipo di approccio, che guarda a un livello locale e regionale? Cerco di far comprendere ai giovani questo aspetto, ed è per questo che penso che è importante e utile la ricostruzione di quelle che un tempo in questo paese erano chiamate scuole-fattoria" (schoolfarms). Sì, ce n'erano tantissime: piccole fattorie annesse alle scuole dell'obbligo. Le abbiamo eliminate ed è stato un errore. Perché l'unico modo che i bambini oggi hanno di avere un contatto con il suolo, gli animali, la natura è quello. Ne ho la prova quando considero i risultati straordinari ottenuti in scuole con fattoria, dove questa vicinanza alla terra e agli animali ha avuto effetti straordinariamente positivi, specialmente sui bambini con difficoltà di apprendimento. Carlo Petrini. Ecco, penso che questo sia un argomento cruciale, quello di riavvicinare i giovani alla terra e alla natura non solo attraverso lo studio ma anche attraverso l'esperienza diretta. E credo che a questo si debba aggiungere l'importanza del viaggio, della scoperta di culture lontane; quando diciamo "giovani" non dobbiamo pensare solo agli studenti, agli universitari, ma anche ai giovani contadini, quelli che sono sempre più scoraggiati e dubbiosi sull'opportunità di fermarsi nelle loro terre a proseguire il lavoro che fanno, finché resistono, i loro genitori. Noi vediamo ogni due anni, a Terra Madre, per cinque giorni, la potenza, la straordinaria fertilità che questi contatti innescano. Se riusciamo a renderlo possibile per tutto l'anno, in tutto il mondo e in particolare a favore dei più giovani, allora possiamo davvero sperare che l'agricoltura di piccola scala ritrovi le energie e la vitalità e il potere di cui è stata defraudata in questi decenni. Principe Carlo. Ne sono sicuro, e per far questo bisogna capire il valore dell'incoraggiamento, della valorizzazione, dell'appoggio ai talenti. Non è necessario che siamo tutti buoni per l'accademia. Oggi questo paese ha un deficit di settemila artigiani: mancano le persone capaci di fare le cose, come la manutenzione dei palazzi antichi, per non parlare di quelle capaci di costruirne di nuovi in armonia con il paesaggio e l'identità di una determinata area, che è un altro tema che mi sta molto a cuore. Si tratta di far rivivere quelle doti artigiane che danno alla gente, ne sono sicuro, soddisfazione vera. Ora: come diamine si può immaginare che milioni di persone vengano allontanate dalla terra per seguire un modello industrializzato di agricoltura, un approccio monoculturale, come diamine si può pensare che tutto questo sia sostenibile? E come glieli procurerai tutti i milioni di lavori che serviranno per tutte quelle persone? E quelle persone come vivranno, in quali quartieri e in quali condizioni? C'è un'alternativa a questo e l'ho vista nel Rajastan, in India. C'è un meraviglioso progetto, che un uomo notevole, Rajendra Singh, sta portando avanti da vent'anni. In questa ampia valle che scorre lungo il Rajastan c'erano cinque fiumi che avevano smesso di scorrere, la falda acquifera si era esaurita sino a una incredibile profondità, e c'era una povertà tremenda, disagi e degrado. Singh ha incoraggiato gli abitanti dei villaggi, le popolazioni locali, a ricostruire queste dighette tradizionali, lungo i canali che erano stati usati in India per millenni. Io sono andato a vedere, hanno costruito le dighe e dopo non molto tempo la falda acquifera ha iniziato a risollevarsi, e i fiumi hanno ricominciato a scorrere e i villaggi e le popolazioni locali nelle valli hanno potuto avere raccolti più abbondanti, e incrementare le produzioni animali. Ha avuto un effetto straordinario. Poi, certo, l'ultima beffa è stata che una volta che l'acqua è tornata a scorrere le industrie se ne sono impadronite senza pagare un centesimo alla gente che aveva lavorato per salvare l'ambiente. Però è una classica dimostrazione, secondo me, di come si possa riportare l'ambiente da una situazione di distruzione a una più produttiva. Dovunque nel mondo stiamo causando danni inediti a causa di un approccio industrialista. Ancora, nel Punjab, dove la falda acquifera era sparita, hanno abbandonato tutte le loro tradizionali varietà di riso e legumi, sostituendole con ibridi moderni che hanno bisogno di grandi quantità di acqua e di chimica. E nel giro di venti o trent'anni questo è diventato un problema ambientale. È il motivo per cui sto cercando di creare una versione della mia azienda, Duchy Originals, in India, per lavorare con i contadini del Punjab e aiutarli a coltivare biologicamente e riparare i danni che la loro terra ha subito; perché riprendano a usare le vecchie varietà di semi, che hanno bisogno di meno acqua e sono di migliore qualità. Le rese non sono necessariamente così alte, ma i terreni si ricostituiscono e le falde acquifere si alzano. Non vedo come possiamo fare qualcosa di veramente sostenibile per il futuro, se non ci impegniamo a ritrovare questo equilibrio. Il tempo scorre, lievissimi segnali di conclusione dell'incontro vengono trasmessi da minimi movimenti del personale. Fuori ancora pioggia, ma nella stanza il calore del fuoco si unisce a quello della passione del Principe per gli argomenti che più lo coinvolgono. La salvaguardia delle foreste pluviali, la necessità di far tesoro di ogni minima risorsa naturale, il timore che anche la produzione biologica prenda a modello l'industria. E poi ci sono altri progetti: "Sto cercando di realizzare un film sull'idea dell'armonia", annuncia. Ha ancora voglia di cambiare il mondo. Offriamo un sorridente invito alla pazienza: "Con calma, slowly, faremo tutto". Ma lui protesta, allegro: "No, non c'è tempo da perdere!". Ci saluta con un appello agli italiani, che arriva come una specie di augurio e di incoraggiamento: "Non perdete, ve ne prego, quello che rende così speciale l'Italia, questa antica saggezza e capacità di capire ciò che può rendere la vita stessa una forma d'arte. Questo è, secondo me, il più straordinario contributo che l'Italia ha dato al mondo per tantissimi secoli. E la migliore dimostrazione sta nel modo in cui trattate il cibo come una forma d'arte, il modo in cui producete questa meravigliosa e infinita varietà di prodotti, formaggi, salumi, per non dire delle straordinarie abilità artigiane in così tanti settori. Abbiamo bisogno di sicurezza culturale e spirituale, credetemi, non solo di biosicurezza; non possiamo separare questi elementi. Cosa ce ne facciamo della sicurezza alimentare se perdiamo le nostre anime?".
ECO EXPO 2015 Green Princes Ring (L'anello dei Principi Verdi)
La Principessa Kathrin von Hohenstaufen nel presentare l'EcoTheatre promosso da Ucert (Unione Centri Energie Rinnovabili Trasnazionale di cui e' Presidente Onorario) ha rimarcato che un gruppo di scienziati ha definitivamente tolto ogni dubbio sulle responsabilità dell'uomo e dell'attuale modello di sviluppo nell'innalzamento delle temperature causate dall'effetto serra. In un archivio corredato dalla descrizione di oltre 30.000 anomalie climatiche che "inchiodano" l'uomo alle sue responsabilità, i ricercatori ci raccontano come siano mutati gli ambienti naturali tra il 1975 e il 2005 (un tempo brevissimo), e come queste metamorfosi troppo rapide siano riconducibili all'aumento medio di 1 grado causato dall'effetto serra. "con questo primo studio non è possibile invocare le naturali oscillazioni del sistema climatico per giustificarlo». Mutamenti di questa portata, in tempi così brevi, non hanno precedenti nelle ultime centinaia di migliaia di anni. L’uomo e l’aumento esponenziale dei gas serra prodotti con un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse e l'utilizzo dei combustibili fossili come fonte primaria di energia emergono come i fattori che più di ogni altra causa naturale di breve periodo (attività vulcanica, variazioni della radiazione solare, eccetera) possono aver provocato tutto ciò."
la dottoressa Kathrin von Hohenstaufen promuove Eco-Expo Theatre
La dottoressa Kathrin von Hohenstaufen vara L' Ecotechnology Village diffuso , Ecomusealizzazione e Expotheatre.
Propedeutica onirica all'Eco Expo 2015 : Storia della leadeship in Europa ,attraverso il teatro, musica, spettacoli: pieces teatrali sui Re longobardi, Celti, Merolitinghi, Plantageneti; Propedeutica dell'Etica ambientale: spettacoli Seminari: escatologia del teatro, psicoteatro e >scrittura nella riabilitazione > nel postrauma da patologia oncologica e non.Osservatorio ambientale: epidemiologia sanitaria, statistica, prevenzione >ambientale>Realizzazione dell'EcoTechnology Village diffuso
Propedeutica onirica all'Eco Expo 2015 : Storia della leadeship in Europa ,attraverso il teatro, musica, spettacoli: pieces teatrali sui Re longobardi, Celti, Merolitinghi, Plantageneti; Propedeutica dell'Etica ambientale: spettacoli Seminari: escatologia del teatro, psicoteatro e >scrittura nella riabilitazione > nel postrauma da patologia oncologica e non.Osservatorio ambientale: epidemiologia sanitaria, statistica, prevenzione >ambientale>Realizzazione dell'EcoTechnology Village diffuso
ECO EXPO 2015
La dottoressa Kathrin von Hohenstaufen promuove
Il progetto Milano Ecoceltica-longobarda , come Osservatorio Arte e Scienza a cura della Dott Kathrin von Hohenstaufen "Ecomusealizzazione solidale"Expo 2015"
Il Futuro di Milano è Longobardo >>Il coordinamento delle Fondazioni Longobarda, Federico II...'Unione Centri Energie Rinnovabili Transnazionale -UCERT,prevede per la realizzazione dei progetti musealizzazione della Milano Longobarda, itinerari Longobardi in Lombardia, Nord Italia, gemellagi Europei >- calendari eventi spettacolo e teatro 2009-2015, "propedeutica onirica" per >l'Etica Ambientale, > del Management e della Leadership>- Medhlan Ecothecnology village(compatibilita' delle energie rinnovabili, con nucleare e petrolio:in Peru' la sorgente del mito di un uccello misterioso per distruggere le scorie nucleari )>- Risorse eccezionali per malati oncologici e patologie ambientali:> assistenza psiconcologica gratuita, consulenza di "Medicina del Lavoro",>accesso ai mezzi psicoteatro e scrittura>.
Il progetto Milano Ecoceltica-longobarda , come Osservatorio Arte e Scienza a cura della Dott Kathrin von Hohenstaufen "Ecomusealizzazione solidale"Expo 2015"
Il Futuro di Milano è Longobardo >>Il coordinamento delle Fondazioni Longobarda, Federico II...'Unione Centri Energie Rinnovabili Transnazionale -UCERT,prevede per la realizzazione dei progetti musealizzazione della Milano Longobarda, itinerari Longobardi in Lombardia, Nord Italia, gemellagi Europei >- calendari eventi spettacolo e teatro 2009-2015, "propedeutica onirica" per >l'Etica Ambientale, > del Management e della Leadership>- Medhlan Ecothecnology village(compatibilita' delle energie rinnovabili, con nucleare e petrolio:in Peru' la sorgente del mito di un uccello misterioso per distruggere le scorie nucleari )>- Risorse eccezionali per malati oncologici e patologie ambientali:> assistenza psiconcologica gratuita, consulenza di "Medicina del Lavoro",>accesso ai mezzi psicoteatro e scrittura>.
mercoledì 24 settembre 2008
EXPO SARAGOZZA: la Principessa Kathrin von Hohenstaufen mobilita politici , scienziati e le muse per "La tutela dell'Acqua"
" Riscoprire, attraverso le muse, i miti ancestrali legati al simbolo dell'acqua come "Ecopaideia" per modificare l'atteggiamento dei consumatori ,intervenendo a livello subliminale sull'inconscio collettivo "....
principessa Kathrin von Hohenstaufen
"La Sorgente del Fato" Pièce teatrale di Kathrin von Hohenstaufen
Alpheim Theatre
E' ormai vicino Ragnarok?Lo spirito della Sorgente del Fato spiega i ricorsi della dissoluzione dei mondi , attraverso l'acqua... Lo scioglimento dei ghiacciai, inondazione e desertificazione, il dileguarsi di a cque dolci , liquefa anime che narrano sulla superficie la memoria del pianeta Terra.Secondo miti celti , Ragnarok , ovvero La fine del Mondo, e' legata alla dissoluzione dei ghiacciai , alle inondazioni e al dissolvimento delle acque dolci.Saggezza , Sapienza e Previdenza , custodivano La Sorgente del Fato.Per i popoli nordici, nel profondo Oceano era nascosto il mostruoso serpente Midgard, il cui emergere nel giorno della fine del mondo (Ragnarok, o «distruzione dei poteri») provocava l'inondazione che poneva fine> ad un ciclo. Inoltre essi > >vedevano il mondo accentrato attorno al gigantesco> frassino Yggdrasill, > >l'albero del mondo, ai cui piedi era la Sorgente> del Fato (Urd), custodita > >dalle Norne e da un grande serpente. Un'altra> sorgente ai piedi di > >Yggdrasill, > >quella della Sapienza, era custodita dal saggio Mimir.> Odino aveva dato un > >occhio per il diritto di bervi un sorso d'acqua> Nel processo di creazione della tradizione ebraica> vi è un chiaro > >esempio > >di lotta contro le acque da parte di Yave'. Occorre> regolare le temibili e imprevedibili acque, dividerle in «superiori» e> «inferiori»; queste però > >tendono nuovamente a riunirsi sfiorando il trono di> YHWH che le calpesta. > >Tehom, la sumera Tiamat, le acque inferiori, è chiusa> nella cavità della > >Terra, > >donde sgorga a fecondarla. Essa influenza il fato> dell'uomo, ed è da lui > >inattingibile. Nel primordiale regno delle acque> regnava il caos; le acque > >tornano, nel mito sumero ed ebraico, come diluvio che> dissolve l'umanità > >peccatrice (cfr. R. Graves - R. Patai, / miti ebraici,> Milano, Longanesi, > >1969). I greci conobbero la primogenitura> dell'acqua attraverso il mito > >orfico, > >che faceva risalire la generazione a Oceano e Teti.> Questa primogenitura > >dava > >valore tremendo al giuramento degli Dei sulle acque> dello Stige, la cui > >corrente circolare, sorgente dell'Oceano,> alimentava il mondo sotterraneo > e > >risaliva alle più alte vette, ove si recò a> raccoglierla Psiche nella > favola > >di > >Apuleio. Compito sovrumano, perché ciò equivaleva a> catturare > >I'incontenibilità > >dell'energia vitale (cfr. Apuleio Metamorfosi o> Asino d'oro, Torino, U.T.E.> >T., > >1980; E. Neumann Amor and Psyche, Princeton University> Press, 1971). Per i > >popoli nordici, nel profondo Oceano era nascosto il> mostruoso serpente > >Midgard, > >il cui emergere nel giorno della fine del mondo> (Ragnarok, o «distruzione > >dei > >poteri») provocava l'inondazione che poneva fine> ad un ciclo. Inoltre essi > >vedevano il mondo accentrato attorno al gigantesco> frassino Yggdrasill, > >l'albero del mondo, ai cui piedi era la Sorgente> del Fato (Urd), custodita > >dalle Norne e da un grande serpente. Un'altra> sorgente ai piedi di > >Yggdrasill, > >quella della Sapienza, era custodita dal saggio Mimir.> Odino aveva dato un > >occhio per il diritto di bervi un sorso d'acqua> (cfr. H.R. Ellis Davidson, > >Gods > >and Myths of Northern Europe, Hardmonsworth, Penguin,> 1964).> > __________________________________________________
principessa Kathrin von Hohenstaufen
"La Sorgente del Fato" Pièce teatrale di Kathrin von Hohenstaufen
Alpheim Theatre
E' ormai vicino Ragnarok?Lo spirito della Sorgente del Fato spiega i ricorsi della dissoluzione dei mondi , attraverso l'acqua... Lo scioglimento dei ghiacciai, inondazione e desertificazione, il dileguarsi di a cque dolci , liquefa anime che narrano sulla superficie la memoria del pianeta Terra.Secondo miti celti , Ragnarok , ovvero La fine del Mondo, e' legata alla dissoluzione dei ghiacciai , alle inondazioni e al dissolvimento delle acque dolci.Saggezza , Sapienza e Previdenza , custodivano La Sorgente del Fato.Per i popoli nordici, nel profondo Oceano era nascosto il mostruoso serpente Midgard, il cui emergere nel giorno della fine del mondo (Ragnarok, o «distruzione dei poteri») provocava l'inondazione che poneva fine> ad un ciclo. Inoltre essi > >vedevano il mondo accentrato attorno al gigantesco> frassino Yggdrasill, > >l'albero del mondo, ai cui piedi era la Sorgente> del Fato (Urd), custodita > >dalle Norne e da un grande serpente. Un'altra> sorgente ai piedi di > >Yggdrasill, > >quella della Sapienza, era custodita dal saggio Mimir.> Odino aveva dato un > >occhio per il diritto di bervi un sorso d'acqua> Nel processo di creazione della tradizione ebraica> vi è un chiaro > >esempio > >di lotta contro le acque da parte di Yave'. Occorre> regolare le temibili e imprevedibili acque, dividerle in «superiori» e> «inferiori»; queste però > >tendono nuovamente a riunirsi sfiorando il trono di> YHWH che le calpesta. > >Tehom, la sumera Tiamat, le acque inferiori, è chiusa> nella cavità della > >Terra, > >donde sgorga a fecondarla. Essa influenza il fato> dell'uomo, ed è da lui > >inattingibile. Nel primordiale regno delle acque> regnava il caos; le acque > >tornano, nel mito sumero ed ebraico, come diluvio che> dissolve l'umanità > >peccatrice (cfr. R. Graves - R. Patai, / miti ebraici,> Milano, Longanesi, > >1969). I greci conobbero la primogenitura> dell'acqua attraverso il mito > >orfico, > >che faceva risalire la generazione a Oceano e Teti.> Questa primogenitura > >dava > >valore tremendo al giuramento degli Dei sulle acque> dello Stige, la cui > >corrente circolare, sorgente dell'Oceano,> alimentava il mondo sotterraneo > e > >risaliva alle più alte vette, ove si recò a> raccoglierla Psiche nella > favola > >di > >Apuleio. Compito sovrumano, perché ciò equivaleva a> catturare > >I'incontenibilità > >dell'energia vitale (cfr. Apuleio Metamorfosi o> Asino d'oro, Torino, U.T.E.> >T., > >1980; E. Neumann Amor and Psyche, Princeton University> Press, 1971). Per i > >popoli nordici, nel profondo Oceano era nascosto il> mostruoso serpente > >Midgard, > >il cui emergere nel giorno della fine del mondo> (Ragnarok, o «distruzione > >dei > >poteri») provocava l'inondazione che poneva fine> ad un ciclo. Inoltre essi > >vedevano il mondo accentrato attorno al gigantesco> frassino Yggdrasill, > >l'albero del mondo, ai cui piedi era la Sorgente> del Fato (Urd), custodita > >dalle Norne e da un grande serpente. Un'altra> sorgente ai piedi di > >Yggdrasill, > >quella della Sapienza, era custodita dal saggio Mimir.> Odino aveva dato un > >occhio per il diritto di bervi un sorso d'acqua> (cfr. H.R. Ellis Davidson, > >Gods > >and Myths of Northern Europe, Hardmonsworth, Penguin,> 1964).> > __________________________________________________
EXPO SARAGOZZA
La grande torre dell'Acqua, progettata da Enrique de Tersa, è stato il punto di osservazione più alto dell'Expo e si è presentata ai visitatori con una pelle variegata e non uniforme, proprio come siamo abituati a vedere uno specchio d'acqua. Per quanto concerne le esposizioni dei 100 paesi partecipanti, se ne possono salvare una decina, che avevano veramente progettato la loro presenza con un senso e con una ricerca sul tema dell'acqua come risorsa sostenibile: i migliori sono stati Germania (che aveva come sponsor Hansgrohe, con Axor e Pontos), Francia, Spagna, Danimarca, Svezia, Svizzera e Messico. Il padiglione italiano, che era situato al piano superiore dell'esposizione, non ha convinto non solo per le scelte culturali, che dovevano forse essere più mirate, come esplicito è il tema dell'Expo, ma anche nell'allestimento stesso, costato 6,2 milioni di euro. La priorità da esprimere, probabilmente, era che l'Italia è una penisola circondata dall'acqua, e quindi proporre al visitatore un'immagine del nostro paese, diversa da quella precostituita, e che John Grisham ha anche riportato nel suo ultimo libro: “pizza, spaghetti, e mandolino”. Noi, che oltretutto abbiamo una tradizione millenaria, di popolo di inventori, di scienziati, di navigatori e scopritori… Un'occasione perduta per il nostro paese per far vedere al mondo le nostre capacità nel design, nella moda, nell'arte, tra l'altro tutti settori nei quali negli ultimi anni sono state molte le sperimentazioni, le performance, le ricerche sempre più attinenti alla risorsa acqua.
EXPO FOR EVER...
Mercoledì 24 Settembre 2008 Bari
Incontro con la principessa Kathrin Ira Yasmin von Hohenstaufen , Testimonial di "Eco Expo For Ever " in Inghilterra per conto di Green Princes Trust
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L'associazione di Promozione Sociale FEDERICO II Eventi, che opera nel Partenariato e Cooperazione Internazionale per la promozione della Cultura e dei diritti Umani, ospiterà mercoledì 24 Settembre La Principessa KATHRIN IRA YASMINE APRILE VON HOHENSTAUFEN PUOTI Medico Chirurgo Presidente Association Femmes D'Europe 1978 (discendente dell'Imperatore FEDERICO II di SVEVIA HOHENSTAUFEN), l'incontro si terrà presso il centro interculturale Abusuan sito in strada Vallisa alle ore 18,30 tema dell'incontro: "Expo 2015, il ruolo della Puglia all'esposizione Mondiale, acqua sviluppo sostenibile e scambio interculturale tra popoli". Il "filo rosso" che in realtà lega le future quattro esposizioni: da Saragozza 2008 a Shanghai 2010, da Yeosu 2012 a Milano 2015; Acqua e Sviluppo sostenibile, nei più generali obiettivi del Millennio proclamati dalle Nazioni Unite, che tutti i 191 stati membri si sono impegnati a raggiungere per l'anno 2015. L'acqua quindi come fonte di vita ma anche "strada" per la civiltà. Oltre all'elemento di attenzione scienza-natura , La Principessa Katrhryn esporrà l'importanza di sanità università e centri di ricerca e infine il valore dello scambio interculturale tra popoli, reso possibile proprio dalla comunicazione "via acqua"Centro interculturale Abusuan sito in strada Vallisa alle ore 18,30, a Bari.Per Informazioni 348/ 3460826 348/ 8924260
Incontro con la principessa Kathrin Ira Yasmin von Hohenstaufen , Testimonial di "Eco Expo For Ever " in Inghilterra per conto di Green Princes Trust
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L'associazione di Promozione Sociale FEDERICO II Eventi, che opera nel Partenariato e Cooperazione Internazionale per la promozione della Cultura e dei diritti Umani, ospiterà mercoledì 24 Settembre La Principessa KATHRIN IRA YASMINE APRILE VON HOHENSTAUFEN PUOTI Medico Chirurgo Presidente Association Femmes D'Europe 1978 (discendente dell'Imperatore FEDERICO II di SVEVIA HOHENSTAUFEN), l'incontro si terrà presso il centro interculturale Abusuan sito in strada Vallisa alle ore 18,30 tema dell'incontro: "Expo 2015, il ruolo della Puglia all'esposizione Mondiale, acqua sviluppo sostenibile e scambio interculturale tra popoli". Il "filo rosso" che in realtà lega le future quattro esposizioni: da Saragozza 2008 a Shanghai 2010, da Yeosu 2012 a Milano 2015; Acqua e Sviluppo sostenibile, nei più generali obiettivi del Millennio proclamati dalle Nazioni Unite, che tutti i 191 stati membri si sono impegnati a raggiungere per l'anno 2015. L'acqua quindi come fonte di vita ma anche "strada" per la civiltà. Oltre all'elemento di attenzione scienza-natura , La Principessa Katrhryn esporrà l'importanza di sanità università e centri di ricerca e infine il valore dello scambio interculturale tra popoli, reso possibile proprio dalla comunicazione "via acqua"Centro interculturale Abusuan sito in strada Vallisa alle ore 18,30, a Bari.Per Informazioni 348/ 3460826 348/ 8924260
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